Ad un certo punto dell’attività artistica di Livio Seguso si registra una nuova tendenza espressiva, diversa dalle precedenti, ma decisamente coerente con la sua visione creativa. Questo avvenne a seguito delle convincenti sollecitazioni del noto critico Enzo Di Martino che gli suggeriva di avvicinarsi all’arte incisoria. Affronta con determinazione ma soprattutto con passione ed entusiasmo questo ramo dell’arte mantenendo i suo innato rigore processuale incentrato in quell’armonia geometrica che istintivamente riesce a calibrare con preciso ordinamento consapevole che in questa disciplina non è concesso di barare. Anche nell’opera grafica l’artista raggiunge una sorprendente autonomia espressiva che oltretutto gli ha valso l’assegnazione del XXX Premio Internazionale di Grafica Do Forni 2015.
…“il disegno” – diceva Degas – “non è la forma, ma il modo di vedere la forma”, una affermazione che si adatta perfettamente alla visione plastica di Livio Seguso nella quale, non è possibile notare alcuna frattura formale fra l’opera disegnata o incisa e la scultura.
…L’artista afferma per tale via una sua personale libertà immaginativa che non ha molto a che fare con la realtà, facendo emergere sulla carta-come si vede in queste sue “preziose” incisioni, forme prima di allora inesistenti. Si tratta di un procedere antico che prende le mosse dai graffiti di Altamira e giunge fino al “segno del nostro tempo”. Queste incisioni connotano allora la “calligrafia espressiva” di Seguso che consente per tale via la riconoscibilità e la specificità della sua “visione del mondo” .
Enzo Di Martino, critico d’arte, Venezia